domenica 23 maggio 2010

Milonga Porteña – jeden 4. Sonntag im Monatab 23. Mai in der „Villa Rico“ in Münster

Milonga Porteña – jeden 4. Sonntag im Monatab 23. Mai in der „Villa Rico“ in Münster

Ab dem 23. Mai findet in der Villa Rico in Münster jeden 4. Sonntag im Monat eine Milonga statt. Die Milonga Porteña ist ein Tanzabend für argentinischen Tango ganz im Stile von Buenos Aires – mit Tandas y Cortinas und der Música Vieja. Zur Eröffnungsmilonga am 23. Mai wird die in Italien bekannte und beliebte Musicalizador Lulamiao auflegen und uns mit ihrer wunderbaren Musikwahl bezaubern.
Der große Tanzsaal im ABC Schützenhof schafft mit dem Parkettboden und der hohen Stuckdecke ein perfektes und elegantes Ambiente zum Tanzen und Zuschauen. Für Speis und Trank sorgt das Restaurant der Villa Rico.

Während der Milonga werden Schuhe der italienischen Designer-Marke Yunta de Oro ausgestellt. Die handgefertigten Schuhe in höchster Qualität sind bekannt durch ihren eleganten Stil und ihren hohen Tragekomfort – und wegen der Möglichkeit seinen eigenen Traumschuh zu verwirklichen. Denn bei den Schuhen von Yunta de Oro kann man neben dem Modell auch Materialien, Farbe sowie Form und Höhe des Absatzes auszuwählen.

Ort:
Villa Rico im ABC Schützenhof, Steinfurter Straße 104, 48149 Münster KARTE
Termine:
jeden 4. Sonntag im Monat, 20-24 Uhr; 23.05., 27.06., 25.07., 22.08., 26.09., 24.10., 28.11., 26.12.
Eintritt:
6 Euro, ermäßigt für Studenten 4 Euro

info: http://www.tangopasion.eu/


Milonga Porteña - ogni quarta Domenica del mese
a partire dal 23 Maggio alla "Villa Rico" di Münster (Germania)

Da 23 Maggio, ogni quarta Domenica del mese, "Villa Rico" a Muenster diventa milonga.
La Milonga Porteña è una notte di ballo di tango argentino nello stile di Buenos Aires, musica tradizionale con Tandas y Cortinas.

Si innaugurerà la Milonga, il 23 Maggio, con le selezioni musicali della popolare musicalizadora italiana Lulamiao...
al compás del corazon.

La sala da ballo sulla Schützenhof ABC ha pavimento in parquet e soffitti alti stuccati; elegante, perfetto per ballare, ma anche solo per guardare.
Cucina e bevande forniti dal ristorante del Villa Rico.

Nella milonga ci saranno anche le bellissime scarpe da tango della casa italiana Yunta de Oro.
Le scarpe, fatte a mano e di altissima qualità, sono conosciute per il loro stile elegante e per il grande comfort - e per la possibilità di realizzare la scarpa da sogno.
Infatti Yunta de Oro dà l'opportunità di scegliere modelli e materiali, colore, forma e altezza del tacco per personalizzare le proprie scarpe.

Località:
Villa Rico in Schützenhof ABC, Steinfurter Strasse 104, MAP 48.149 Münster
Date:
Ogni quarta Domenica del mese,
orario 20-24
Date: 23.05., 27.06., 25.07., 22.08., 26.09., 24.10., 28.11., 26.12.
Ingresso:
€ 6, ridotto 4 € per gli studenti

info: http://www.tangopasion.eu/

domenica 2 maggio 2010

Metastruttura psicologica della milonga - Parte I: LA DONNA E’ UNA REGINA ASSOLUTA

di Teresita de la Iglesia
traduzione di Pietro Adorni – 30/4/2010


Stabilire una qualsiasi lezione in un biotopo in cui non coesistano le condizioni per far fiorire il seme, può solo far fiasco.
Nel tango esistono essenzialmente tre componenti:
la donna, l'uomo, la musica.

Dato che il tango è apparso a Buenos Aires mi riferisco al “porteño” e alla “porteña” L'idiosincrasia di entrambi ed il modo di rapportarsi uno all'altra determina persino il ballo e la postura. Per cui desidero dare alcune indicazioni su ciò che la milonguera ritiene sia bene fare o non fare e su come viene raffigurato di per sé.
Non mi dedico a scrivere queste righe senza un motivo. Dal momento che vivo in Italia, per adesso, un paese in cui si trovano senza ombra di dubbio le donne tra le più belle del mondo, colte, divertenti, simpatiche, credo sia importante che esse prendano nota di come le vede una “porteña” e di come le sembra che si dovrebbero comportare loro e gli uomini che hanno il privilegio, il sommo onore di poterle, a volte, avvicinare, o solo di guardarle, per non parlare di averle tra le braccia quando si tratta di ballare un tango.
Per farla breve, propongo un elenco di dettagli che una milonguera porteña pensa e fa tenendo in debito conto che la gestione dello spazio, uomini da un lato, donne dall’altro, sono fattori determinanti nel modo di sfoderare la propria femminilità.
- La milonguera porteña sa (non ho detto “pensa”) d’essere una regina assoluta. Che sia una balena di 120 chili o un’anoressica, che abbia 78 anni e che affermi di averne 58, o 17 e mezzo e affermi di averne 21 per poter entrare in una milonga, che sia cameriera a San Telmo a 900 pesos al mese, o oncologa all’Ospedale Italiano, quando fa il proprio ingresso in milonga, lo fa con portamento da regina e, di fronte a lei, gli uomini sono sudditi.
- La milonguera è capace di fare una scenata o, almeno, di protestare se le hanno cambiato tavolo o sedia.
- Poiché non ha il minimo dubbio d’essere una monarca solare, arriva sicura di sé, non è competitiva, dato che nessuno può competere con lei, e non fa facce scure.
- La milonguera porteña ha ben chiaro che è un lusso, un privilegio, per un uomo, che non è suo marito, né amante, né fidanzato, tenerla tra le braccia e che quel lusso ha solo quale spiegazione il fatto che l’uomo balli bene. Il che impone che gli uomini imparino a ballare prima di azzardarsi ad invitare.
- La milonguera porteña lancia l’invito con la “mirada” (lo sguardo, gli occhi). Significa che non la intimorisce guardare un uomo, sa iniziare e reggere lo sguardo. Ma è un sguardo sereno. Se non lo guarda, l’uomo non la può invitare, però non fissa lo sguardo oltre il lasso di tempo indispensabile, consentendo che sia infatti l’uomo a sceglierla e non lei a scegliere l’uomo. Perché la milonguera, come tutti i monarchi assoluti, vuole godere della soddisfazione di essere scelta. Lo sguardo le serve per scegliere chi la sceglierà.
- La milonguera che si rispetti, dopo il secondo brano della tanda, se non è stata invitata, non “guarda” più, perché altrimenti perde la sensazione d’essere scelta. E’ ovvio che chi la inviti per l’ultimo brano finisce direttamente nella lista nera.
- La milonguera è solidale con le altre monarche. Se una donna le chiede il favore di non ballare con un determinato uomo, lei sa che è in virtù di una punizione di cui non serve conoscere i retroscena. Tra monarche assolute naturalmente non è previsto il diritto di illustrazione dell'accusato e la discrezione è il miglior decoro per una regina. L'unica volta che una donna mi chiese qualcosa di simile in Italia fu un’argentina. Ovviamente le concessi la cortesia. Quel modo d’agire è parte di una disposizione sociale e contribuisce a proteggere le donne dai comportamenti di uomini che vengono ritenuti prepotenti o che mancano di rispetto.
- La discrezione non impedisce di alimentare copiosamente “Radio Pettegolezzo” perché la milonguera va in milonga sia per socializzare che per ballare. Come alimentare “Radio Pettegolezzo”? Non tradendo la confidenza che t’hanno fatto, bensì parlando di confidenze che han fatto ad un’altra -non so se mi capite- o condividendo opinioni socratiche su cose che girano nell’aria.
- La milonguera non ritiene di dover essere vista ballare tutto e con tutti, per tutta la serata. Al contrario, ritiene che tutto, tanto la musica quanto i ballerini debbano essere scelti.
- Se un abituée non l’ha invitata per tutta la serata, la milonguera perdona pero lo annota nel proprio elenco mnemotecnico.
- I tempi son cambiati, tuttavia la milonguera non “mira” un uomo accompagnato.
- Trattandosi di cose indecorose, quali gli inciampi, i garbugli e gli equivoci, la milonguera, benché regina assoluta, è fatta di carne ed ossa. La prevenzione migliore onde evitarli sarebbe quella di non avere mai più, per tutta la vita, una relazione con un milonguero. Ma si tratta della stessa logica sulla quale conta il Papa nella lotta contro la diffusione dell'AIDS in Africa. Funziona solo quando non succede. Perciò, per essere realisti, ci si guarderà dall’entrare in relazione con un uomo che non dia segni di possedere la compostezza e il senso dell'onore indispensabili per proteggere il suo buon nome, in qualsiasi modo si sviluppi la relazione.
- La milonguera non permetterà che la palpino. Una volta entrata in contatto con la schiena della donna, la mano dell'uomo rimane dov’è.
- La milonguera non permetterà sguardi d’intesa tra due tanghi, o espressioni di benessere che facciano pensare che esiste un'intimità tra i due ballerini. Il proposito è quello di creare un benessere (tanguero), non quello di definirlo.
- La milonguera sa dire “no”. Ma da monarca assoluta. Non deve giustificare. La sua mamma le ha insegnato a pronunciare la sillaba "no" affinché il "sì" sia un “sì” sovrano. Non dice "no" in modo castrante o umiliante. Lo dice con semplicità, soltanto perché ogni domanda porta almeno ad una risposta binaria. Se può evitare un rifiuto troppo evidente, lo farà ignorando lo sguardo perché sa quanto sia importante non aggredire l'altro nel suo amor proprio. Ma se l'uomo s’azzarda ad infrangere i codici, lei usa il suo diritto plenipotenziario del No.
- La milonguera non balla con un uomo sudato anche se è un ballerino molto bravo. Primo perché è una mancanza di rispetto verso di lei. E poi perché non può arrivare tra le braccia di un uomo col sudore del ballerino precedente. Per il maschio creolo sarebbe subliminalmente un qualcosa di simile all’imbroglio. Non perché il maschio creolo sia più geloso, ma poiché è comunque un qualcosa di meno elaborato, diciamo, lo si può considerare più vicino alla realtà antropologica della nostra specie.
- Durante il ballo, in caso d’urto con un’altra coppia, la milonguera sopporterà. Se si verificasse più volte nel corso di una tanda, screditerà il ballerino. Se succedesse qualcosa durante la tanda, è un qualcosa che viene gestito tra uomini. Che s’ammazzino, ella è altrove.
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Al di fuori di Buenos Aires, nelle milongas dove non esistono tavoli, “mirada” (sguardo) e “cabeceo” (cenno del capo), le donne dovrebbero applicare per lo meno questa legge che è la mia ma che condivido di tutto cuore perché credo che sia giusta:

CHI NON SA INVITARE NON SA BALLARE.
- Se ti invita quando non hai le scarpe ben sistemate; quando sei accompagnata; quando stai parlando con un'amica; a fine tanda; che sai che non ti ha mai vista ballare, ossia, che non ti ha scelto: QUELLO NON SA BALLARE, LO PUOI EVITARE.
- Se ti invita immediatamente dopo il rifiuto di un'altra, specialmente la ragazza che è di fianco a te, puoi soltanto rifiutare, perché non sei il “piano B” di nessuno. Chi fa così ha una tale mancanza di delicatezza che rende ovvio il fatto che non sappia ballare. Una volta mi invitò un tipo, gli dissi di no, invitò la donna al mio fianco che io non conoscevo nemmeno di nome. La donna stava per alzarsi quando le afferrai il braccio e le dissi: "Rimani seduta". Poi le spiegai e me ne ringraziò.
- Chi ha il grande onore di avvicinarsi a quell’essere stellare che sei, solo per il fatto che hai avuto l’inestimabile fortuna di nascere donna, deve come minimo odorare bene di sapone ed essere vestito in modo decente.
- E’ suo dovere farti sentire bene. Felice.
- Chi t’invita a ballare per "provare" com’è il ballare con te, puoi star certa che si tratta di uno che dà i nomi di persona alle cose e i nomi di cosa alle persone: lista nera! Non sei il menu del giorno.
- A chi inclina la testa cercando un appoggio su di te, è permesso chiedergli di comportarsi da uomo.
- Chi ti dice: “qui, dovevi eseguire un gancho”, devi dire “sì, e qui si balla il tango, lo sapevi...?”.
- Non è l'uomo che si deve far desiderare, sei tu. Il fatto che la demografia non giochi a tuo favore non cambia nulla. Continui ad essere un gioiello.
- Per eludere il problema demografico, più donne che uomini, applica la regola economica della suddivisione del lavoro per categoria di specializzazione. Decidi con chi ballare la tale e la tal’altra orchestra e convinci un privilegiato sul fatto che con te può ballare tutta l’”Età d’Oro” di Di Sarli.
- Ricorda sempre questo: sei una REGINA. Che non ti venga in mente di metter piede in una milonga con un pensiero diverso.